San Lorenzo, di origini spagnola, si ritrova a Roma discepolo di papa S. Sisto II: “costituito capo de’ sette Diaconi”, aveva tra i suoi compiti la custodia dei vasi sacri e la cura dei poveri, delle vedove e dei bambini. Dopo il martirio di papa Sisto, durante la persecuzione dell’imperatore Valeriano, il Prefetto di Roma lo convocò chiedendogli di consegnare i tesori della Chiesa, poiché aveva inteso dire dei vasi d’oro e d’argento usati nelle funzioni. Lorenzo rispose: “Io confesso, che la Chiesa è ricca, e possiede maggiori tesori, che non possiede l’Imperatore: se mi date tempo, vi farò vedere, quanto ella ha di più prezioso”. Il giorno stabilito si presentò davanti al Prefetto con una moltitudine di poveri, ciechi, zoppi, storpi, vedove e bambini, affermando: “Questi sono i vasi d’oro, e d’argento, e le preziose gemme della Chiesa”. L’arcidiacono finì martirizzato su una graticola incandescente nel 258 d.C. Ne parlano Prudenzio, Sant’Ambrogio, Sant’Agostino, San Leone Magno.
Nella Diocesi di Anagni Alatri San Lorenzo è patrono di Piglio (FR), dove sorge anche il Convento dei frati minori conventuali a lui intitolato. Varie opere tra Piglio, Acuto, Fiuggi e Collepardo lo presentano alla pubblica devozione, mentre ad Alatri, oltre alla chiesa dedicata a San Lorenzo, si trova una preziosa reliquia del Santo e una bellissima scena del suo martirio è affrescata nell’enigmatico ambiente semi-rupestre di San Michele Arcangelo. A 40 km da Alatri, la comunità di Amaseno nella Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino è custode da più di otto secoli della reliquia del sangue di San Lorenzo, che ogni anno all’approssimarsi del 10 agosto si scioglie miracolosamente.
Il convento francescano di San Lorenzo, al Piglio, si trova a 850 m sul fianco del monte Scalambra circondato da lecci e lauri secolari. Fondato nel 1215, ha accolto in eremitaggio il Beato Andrea Conti (1240-1302), e nel 1937 ha ospitato San Massimiliano Kolbe.
La chiesa, rifondata nel 1773 dall’architetto Giuseppe Ferroni su modello berniniano, bombardata nel 1944 e quindi ricostruita nel decennio successivo, custodisce una pala d’altare con la Madonna in trono con Bambino e i Santi Lorenzo e Francesco (1959), opera della pittrice Marina Sibella; a questo altare, l’ultima domenica di agosto, giungono ogni anno i pellegrini: in passato, in segno di devozione, salivano dal paese di Piglio a piedi scalzi.
Nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Piglio è esposto alla devozione un dipinto del XVIII sec. di scuola napoletana che rappresenta la Madonna di Loreto e i Santi Tommaso, Francesco e Lorenzo. Quest’ultimo indossa la tunica rossa e tiene i simboli del suo martirio (la graticola e la palma), secondo l’iconografia tradizionale. Un’altra tela, che ha sostituito il seicentesco affresco absidale perduto durante la Seconda Guerra Mondiale, mostra San Lorenzo insieme al Beato Andrea Conti oranti ai piedi della Madonna Assunta (XX sec.). È novecentesca anche la statua processionale di San Lorenzo, in gesso, con la veste diaconale, la graticola e il libro, che viene trasportata per le vie del paese la notte del 9 agosto.
Nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta ad Acuto si custodisce una statuetta reliquiario in legno intagliato e dipinto raffigurante San Lorenzo e risalente alla seconda metà del Settecento.
Nella chiesa di San Biagio a Fiuggi si trova la pala dipinta nella prima metà del Seicento raffigurante San Lorenzo che battezza S. Ippolito, di Giovanni Battista Speranza (1600-1640), proveniente da San Lorenzo in Fonte a Roma; in questa chiesa romana, sorta sulla casa del centurione Ippolito, carceriere di Lorenzo convertito alla fede cristiana per i miracoli compiuti dall’arcidiacono, il pittore Speranza ha lasciato anche altre pregevoli opere ispirate alla vita del Santo.
Nella chiesa parrocchiale del SS. Salvatore a Collepardo si conserva il dipinto settecentesco della Madonna Regina con Bambino e i Santi Nicola, Sisto II e Lorenzo. Appaiono così affiancati un papa, un diacono e un vescovo nella comune devozione orante a Maria.
La chiesa parrocchiale di San Lorenzo ad Alatri, nota con il titolo di Sancti Laurenti de Alatro già nel 1328-1329, si trova lungo l’antico asse che conduce dal centro urbano alla porta Portati a sud-est, in un isolato medievale tra corso Cavour e via di San Lorenzo. Tra il 1740 e il 1748 assume le attuali forme architettoniche e nel 1741 il monumentale altare maggiore è ricostruito con motivi in stucco e una grande tela raffigurante l’Apparizione della sacra Famiglia a San Lorenzo.
Nella chiesa di San Michele Arcangelo ad Alatri, sulle pareti di una grotta dietro l’altare, si può rintracciare un affresco della prima metà del XIII sec. con la scena del Martirio di San Lorenzo, ambientata su uno sfondo di edifici turriti e merlati. Il Santo è rappresentato disteso sulla graticola e intorno sono dipinti i suoi aguzzini. L’ambiente semi-ipogeo era in antico connesso alla presenza di acqua e poteva ricordare il sotterraneo in cui, imprigionato, San Lorenzo operò miracoli di conversione servendosi di una polla che sgorgava dal suolo.
Nella Concattedrale di San Paolo Apostolo ad Alatri si custodisce una cassettina reliquiario in legno del XII sec., iscritta e dipinta con un felino rampante dalla cui bocca si sviluppa un tralcio a volute terminanti con teste di rapaci. All’interno la reliquia principale è un frammento della graticola di San Lorenzo, proveniente dalla chiesa romana di San Lorenzo in Lucina, che insieme ad altre reliquie di santi laurenziani fu trasferita nella capsella verosimilmente al tempo di Anacleto II, in coincidenza con la traslazione ad Alatri di San Sisto I papa e martire nel 1132, oppure per la successiva consacrazione dell’altare al Santo Patrono.
Dal 1177 si custodisce nella chiesa di Santa Maria Assunta ad Amaseno l’ampolla con il sangue di San Lorenzo, contenuta in un prezioso reliquiario d’argento e rame dorato, fuso, inciso e cesellato nel 1743 da Antonio Arrighi (1687-1776). Dall’inizio del XVII secolo, ogni anno all’approssimarsi della festa di San Lorenzo, la comunità assiste al prodigioso fenomeno della liquefazione del sangue.
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