sulle tracce di
S. Domenico Abate
San Domenico, nato intorno al 960 a Foligno, è stato cenobita, eremita e poi fondatore di numerosi monasteri tra l’Umbria, l’Abruzzo e il Lazio. Lo accompagnava Giovanni, monaco e discepolo, con cui condivideva i romitaggi in luoghi impervi. Operò miracoli, liberò Cocullo dai morsi velenosi dei serpenti; fu costruttore di chiese, predicatore, riformatore; ebbe folle di seguaci e nobili protettori, riorganizzando intorno ai suoi monasteri il tessuto produttivo e sociale dei villaggi montani e dei castelli tra la Maiella e le Mainarde. Contemporaneo di San Nilo e di San Romualdo, ha contribuito al rinnovamento spirituale del clero e alla conversione contro la violenza. Morì a Sora, nella cella del suo monastero, il 22 gennaio 1031.
Nella Diocesi di Anagni Alatri San Domenico abate è compatrono di Collepardo (FR), dove giunse “per rivelazione” nel 996 per fondare alle pendici del monte Rotonaria il monastero di San Bartolomeo, più tardi sostituito dal cenobio certosino di Trisulti per volontà di papa Innocenzo III. Durante uno dei suoi viaggi, intrapresi per visitare i cenobi d’Abruzzo, raggiunse anche la “petra imperatoris”: sotto il magnifico scoglio del Monte Autore costruì, secondo alcune fonti, l’oratorio che oggi è il Santuario della SS. Trinità.
Chiesa del SS. Salvatore - Collepardo
Nella chiesa parrocchiale del SS. Salvatore a Collepardo si conserva un reliquiario settecentesco in legno scolpito e dipinto con diverse reliquie, tra cui una della mitria di San Domenico abate. In questa chiesa il Santo celebrò al rientro da Roma, dove si era recato per ottenere il protettorato pontificio su San Bartolomeo a Trisulti: tutti gli abitanti del castello – omnes majores et minores – gli si fecero incontro con fiori e offerte.
Eremo di S. Domenico
L’eremo di San Domenico corrisponde alla grotta abitata per tre anni dal Santo (996-999), finché un cervo condusse a lui alcuni cacciatori che diffusero tra le genti del luogo la notizia della sua presenza nei boschi del Monte Porca. Lo speco è lungo circa dieci metri e fu trasformato in cappella nel Seicento.
Monastero di S. Bartolomeo
Del cenobio di San Bartolomeo a Trisulti, costruito accanto al Rio Fortuno intorno nel 1003/4 con il sostegno delle comunità vicine di Collepardo, Vico e Guarcino, si conserva la chiesa, la sala capitolare, il dormitorio e il recinto in pietra. Liberi cittadini lo dotarono della Selva d’Ecio estesa per 70 ettari intorno al monastero a 800 m di altitudine e papa Giovanni XVIII lo pose sotto la sua protezione.
Chiesa di S. Nicola
Sul colle di Civita, sull’opposto versante della Certosa di Trisulti, si attribuisce a San Domenico la fondazione o per lo meno la cura di una comunità monastica benedettina femminile, che sopravvisse a quella maschile di San Bartolomeo fino al XIV sec.
Ponte dei Santi
Sul ponte dei Santi che, superando il fiume Cosa, unisce i versanti di Trisulti e di Civita, San Domenico teneva i suoi sermoni alle comunità monastiche femminile e maschile riunite, durante le solennità dell’anno liturgico.
Santuario del SS. Trinità
Il Santuario della SS. Trinità, ai piedi della vertiginosa tagliata del Monte Autore nel Comune di Vallepietra, accoglie ogni anno nelle notti di plenilunio dopo la Pentecoste migliaia di pellegrini dai tre versanti ciociaro, abruzzese e sublacense. Il piccolo oratorio che sorge sopra la grotta dell’Angelo custodisce l’immagine venerata delle Tre Persone identiche a cui si riferisce la sottostante rivelazione “In tribus his Dominum personis credimus”; sulla parete affrontata appare San Domenico, accanto a Santa Giuliana, vergine e martire di Nicomedia in Bitinia. in un affresco risalente al XIII sec.
